Lo sviluppo del linguaggio

Uno dei principali contributi allo sviluppo del linguaggio, secondo quanto risulta da indagini scientifiche, è la capacità dei genitori di dedicare un tempo esclusivo alla relazione a due con il bambino, un dialogo con lui/lei “da solo a solo”. Un tempo dedicato dal genitore solo al suo bebè, senza distrazioni (telefonate, pentole, televisione..). in questo momento magico può diventare protagonista il racconto ad alta voce, strumento molto efficace per lo sviluppo del linguaggio.

papà e bambina che leggono

Fin dai primi giorni di vita il bambino riconosce la voce della mamma, distinguendola da quella di altre donne.

A due settimane di vita riconosce anche la voce del papà.

Il bimbo riceve in modo efficace gli stimoli uditivi che provengono dai genitori. Anche quando avete l’impressione che il vostro bimbo non ascolti con interesse, se gli offrite più volte al giorno un breve racconto o una filastrocca lo aiutate davvero a crescere.

Se volete contribuire in modo significativo allo sviluppo del linguaggio di vostro figlio però dovete agire in modo attento e commisurato alla sua età.

LE TAPPE DI SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

All’inizio, i teneri vagiti del bambino sono il suo modo di mettersi in contatto con il mondo, in particolare con le persone che si prendono cura di lui. È l’inizio del lungo processo di sviluppo del linguaggio.

NEI PRIMI MESI di vita i progressi sono quasi quotidiani. Dai vagiti e dai gridolini incomprensibili, verso i due o tre mesi si passa ai primi vocalizzi. Le prime vocali pronunciate sono la A e la E, poi compaiono le altre.

Verso i quattro mesi il bambino impara a pronunciare le consonanti gutturali (ghe-ghe), verso i sei mesi pronuncia le consonanti labiali e dentali (P,B, D, T).

COMPIUTO IL NONO MESE arriva finalmente la magica parola: “mamma”. Per dire “papà” invece il bambino impiega un tempo maggiore: di solito riesce a pronunciarlo verso il  dodicesimo mese di vita.

A DICIOTTO MESI il vocabolario si è ampliato. Il bambino riesce ad usare fino a venticinque parole con significato, che i genitori riescono bene a comprendere.

Talvolta a questa età i bambini inventano dei vocaboli tutti loro, che fanno sorridere. Ma non bisogna prenderli in giro, perché è il loro modo di progredire nello sviluppo del linguaggio.

Nel giro di qualche mese ancora arriveranno a comporre frasi di circa tre parole, inserendo anche il verbo.

DOPO I DUE ANNI il bambino conosce da 200 a 400 parole, anche se a volte preferisce esprimersi sempre con le stesse.

Intorno ai tre anni usa già il plurale e costruisce frasi con gli articoli e con una corretta sequenza dei vocaboli.

A CINQUE ANNI di solito il linguaggio è completo. Per arrivare a questo traguardo occorre tanto esercizio, da fare insieme ai genitori anche mediante lo strumento del racconto.

 libro con nodo a cuore

 

CINQUE REGOLE PER UN BUON RACCONTO

  1. parlare al bambino come se fosse un adulto.
  2. usare frasi brevi. Adattare lo stile espressivo al racconto e modulare la voce per sottolineare le frasi e le parole più importanti.
  3. osservare i gusti del bambino e offrirgli sempre  quello che preferisce.
  4. raccontare le attività di ogni giorno, quelle in cui il bambino si rispecchia, per facilitare la sua crescita espressiva.
  5. dedicare alla lettura qualche minuto ogni giorno, con costanza, attirando il bambino anche con le illustrazioni del testo.

per chi vuole approfondire: www.natiperleggere.it